RAFFAELE PALOMBA

Il nonno per me era come un amico, gli voglio molto bene e quando andavo a casa sua da piccolo mi divertivo tantissimo. Mi ricordo ancora quando andavo in crociera con lui .

Sei stato lo zio di tutti sempre disponibile a 360 gradi. Ci sono tanti ricordi bellissimi , quello più bello e quando mi portavi a prendere la camellita a Genova . Ciao ZIO LUCIANO

Ciao Raffaele sei stato un ottimo compagno di viaggio,sei stato un ottimo amico,sarai sempre nei nostri ricordi e nel nostro cuore,ti ricorderemo anche guardando le tante foto fatte insieme..........i tuoi amici... Anna e Giuseppe

La vita ci riserva momenti belli e brutti….oggi è un triste giorno….Zio Luciano sei stato GRANDE ZIO per Giacomo, importante nel suo cammino di crescita…TI ricorderemo sempre ❤️

Ciao Raffaele, abbiamo condiviso pochi momenti insieme ma quei pochi erano momenti di festa, di cene ricche di cibo e di sana compagnia. Il dono più grande che mi lasci è tuo figlio Giorgio, un ragazzo dal cuore d'oro di cui si può solo che essere orgogliosi.. il fratello grande che fin da piccola desideravo... Ti mando un bacio nel vento..

Ciao Raffaele. Il ricordo più inteso che ho di te è con il mitico Peo. Manuel ne ha molti di più . Quando venivamo dalla Clelia allungavamo il collo nella cucina per farvi un saluto. Ciao..riposa in pace

Ciao Lucci, cugino grande. Di te ricordo la tua allegra risata, le tante feste Natalizie che trascorrevamo insieme in questo periodo con i nostri cari che ora hai raggiunto. Il tuo ricordo darà, a chi ti ha voluto bene, la forza di andare avanti e vivere serenamente.

Ciao zio, personalmente vivrai sempre nel mio cuore e nei miei pensieri. Grazie per tutto quello che hai fatto per me, mia mamma e mio papà… ti vogliamo bene. Tua sorella Carmen tuo cognato Salvatore, tuo nipote Maurizio. PS dai un abbraccio alla nonna Nunzia e al nonno Luigi.

Ti ricorderemo sempre come uomo integerrimo e compagno di cene a base di frittura di pesce consumate nel giardino di casa di Ale e Giorgio o durante i cenoni della vigilia di Natale a cui seguivano interminabili "tombolate" con le cartelle prese scrupolosamente in ordine numerico come ci consigliavi tu. Oppure in spiaggia, a Bogliasco, dove ti appartavi nell' unica zona d'ombra a fare le tue irrinunciabili parole crociate tra un bagno e l' altro. Fai buon viaggio caro Raffaele e riposa in pace, al tuo Giorgio continueremo, come sempre, a voler bene noi come fosse nostro figlio

Ciao compagno di estati spensierate,di bagni a mezzanotte,di mangiate felici,di gite in barca indimenticabili,ciao a te che mi hai insegnato l’amore e il rispetto per il mare, a te che non sei stato solo uno zio ma *Lo zio*sono contenta di averti vissuto così intensamente,grazie per ciò che mi hai insegnato resterà per sempre con me.

Qualcuno lo conosceva come Raffaele. Qualcun altro come Lucci. Qualcuno lo chiamava Luciano. Ma chi era Palomba? Classe 1941, la generazione silenziosa si chiama. Silenziosa ma potente. Quella della ricostruzione dopo la guerra, quella delle battaglie per i diritti civili, quella delle lotte sindacali. Palomba era figlio di quegli anni . Gli anni in cui con determinazione, costanza e serietà si è costruito una carriera lavorativa. Entrato in SIP, ragazzino, come operaio semplice è stato pensionato con il massimo livello raggiungibile. Era un collega stimato e temuto, forte, sincero e leale. Con orgoglio ricordo quando mi raccontasti che volevano mandarti a fare un corso per "smussare" un po' il tuo carattere e tu gli rispondesti che il corso non serviva. Potevano risparmiarselo. Tu non saresti mai stato colluso! Sei stato un marito indispensabile e forte per la mamma. Hai guidato e sostenuto la nostra famiglia. Ci hai insegnato le divisioni a due cifre, la politica e l'amore per il mare. Ma caro papà ci hai anche trasmesso i valori imprescindibili in cui credevi. Come quella volta, in macchina fermi ad un semaforo; mi ero indispettita con un questuante troppo insistente e tu mi dicesti: ricordati è un essere umano proprio come te. E chi se lo dimentica? E poi le tue passioni, il calcio come arbitro prima e come dirigente al Don Bosco poi, la Sampdoria, il mare, la pesca in apnea, quanti polpi hai giustiziato, e con la canna poi quando il fiato non ti reggeva più, le partite a carte, la buona cucina. Eri un uomo antico e moderno al contempo. Ti sei aperto al cellulare e al computer, alla stampante, che hai ostinatamente voluto a casa, ma continuavi a prendere appunti a mano. Eri parsimonioso a livelli imbarazzanti, provavi a incollare qualsiasi cosa! Chi ti ha conosciuto non dimentica il tuo carattere forte e testardo. Eri uno di quelli che o li si ama o li si odia. Mica una via di mezzo. Sai cosa ti dico? Quando e se nella vita faremo qualcosa di buono, Giorgio ed io, potremo orgogliosamente affermare: come il nostro papà.